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Le interviste e le recensioni

Recensione Invisibili

a cura di Giangiacomo Bonaldi

Libro di Lucilla Ruotolo

Il racconto di Lucilla Ruotolo è l’amara presa di coscienza di una donna, che capisce di non lottare ad armi pari con gli altri concorrenti nel mercato del lavoro. Donna, sopra i trent’anni, con un figlio: sente di non essere neanche presa in considerazione nei (rari) colloqui che riesce ad ottenere inviando centinaia di curricula, dovendosi confrontare con persone più giovani e meno “compromesse”, insomma più appetibili per i datori di lavoro. Solo l’amore per il figlio, per l’”uomo” della sua vita, le permette di resistere alle delusioni e alla rabbia per le situazioni che incontra, per i muri che trova davanti a sé, per i pochi e non soddisfacenti lavori disponibili e che è costretta ad accettare, lottando poi anche per farsi pagare gli stipendi guadagnati. Non è certo solo la condizione di donna a penalizzarla, l’autrice tratta il periodo successivo al 2008 e quindi caratterizzato dalla crisi economica globale, a cui, negli ultimi anni, si aggiunge anche l’epidemia di covid. Ma sottolinea come, proprio in condizioni difficili, l’essere una donna non più giovane e con un figlio a carico la renda sgradita ai più, come se non avesse più competenze, necessità, desideri, dignità.

L’amore per il figlio è la sua risposta al crudo trattamento che riceve dalla società ma non può essere una soluzione accettata, non deve essere la scappatoia per dimenticarsi di lei, di loro, tutte quelle donne a cui non è permesso di confrontarsi come pari con le donne più giovani, con quelle senza figli, con gli uomini. E sono solo il simbolo delle tante discriminazioni di questa società, che tante volte preferiamo non vedere, perché sono più accettabili se sono così: invisibili.

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