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Un concerto in trasferta per Caterina, piccola violinista dell’Orchestra Papillon di Roma. 

a cura di Valeria Bosso

Sabato 18 febbraio si sono svolti gli ultimi laboratori musicali di Carnevale nella splendida cornice di Ca’ Giustinian, storica sede della Biennale di Venezia, nel cuore della città. 

Mentre nelle calli limitrofe si riversavano 

 raffinatissime maschere storiche, gruppi di bambini e i loro genitori sono stati allietati da una piccola orchestra formata anch’essa da 10 bambini e ragazzi, con il supporto di alcuni insegnanti e la direzione di Karen Velazquez, violinista venezuelana. 

La straordinaria energia di Karen e il 

 suo desiderio di condividere con tutti la sua passione per la musica e per la pratica orchestrale fin dall’infanzia,  sono riusciti a coinvolgere anche me, strappandomi per un fine settimana alla mia amata Orchestra Papillon. 

Già in passato l’orchestra Papillon e il Violino Colorato, l’associazione di Karen, avevano collaborato condividendo concerti e momenti di divertimento, e non potevo rifiutare la sua richiesta di portare mia figlia Caterina, ascoltata da Karen in più edizioni di un concorso nazionale, a suonare a Venezia con i suoi allievi.

Ero curiosa di assistere ai laboratori musicali che Karen aveva preparato con tanta   ricchezza di particolari,  curando

anche l’impatto visivo e tattile dei bambini coinvolti. 

I piccoli ospiti della Biennale sono stati accolti dalle note dell’orchestra colorata, alla quale poi hanno preso parte con grande allegria, guidati dai Maestri che avevano messo a disposizione di ognuno violini, flauti traversi e trombe (a misura di bambino), oltre ad una serie di strumenti a percussione grazie ai quali ognuno si è sentito protagonista dell’evento musicale. 

I musicisti collaboratori di Karen, José Vera, trombettista panamense, e  Loidmary Perenguez, flautista venezuelana, hanno arricchito ulteriormente i concerti. In apertura, una giovanissima  promessa del violoncello, Manuela Inglese,  ha eseguito brani dalle Suite di Bach per violoncello solo, con grande naturalezza ed espressività. 

Ma vorrei che a raccontare questa esperienza fosse la stessa Karen Velazquez,   alla quale ho voluto rivolgere alcune domande. 

Karen, tu sei una violinista nata e cresciuta nelle orchestre infantili e giovanili del “Sistema” del Maestro Abreu, in Venezuela. Ce ne vuoi parlare? 

Sì, all’età di 8 anni ho iniziato a far parte di un coro di bambini del mio paese, mi piaceva cantare. Un anno dopo ho conosciuto l’orchestra infantile e da lì ho capito cosa volevo fare per il resto della mia vita. La musica è stata la mia vita ed El Sistema de Orquestas mi ha dato tutte le opportunità per crescere in essa. Posso dire di essere cresciuta in un’orchestra sinfonica e mi sento molto fortunata per questo, perché 25 anni fa questa realtà non esisteva nel mondo, ma in Venezuela sì, era la normalità.

Come nasce il progetto “Il violino colorato? “

È  dalla mia esperienza con El Sistema che nasce la mia motivazione per creare il  progetto, con l’obiettivo di avvicinare i bambini al mondo delle orchestre sinfoniche attraverso il violino, ma Il Violino Colorato è cresciuto tanto che sta diventando un’orchestra di bambini piena di colori. E perché il colore? Perché mi piace il mondo delle neuroscienze e il colore e i suoni sono collegati, lo dimostra uno studio sulla sinestesia, visto che il nostro progetto parte da bambini dai 3 anni in su, per i quali tutta la musica è colore e tutto il colore è musica. 

Il laboratorio per i bambini veneziani, condotto da altri bambini è stata un’idea vincente. 

Quando l’hai sviluppata? 

Il Violino Colorato LAB, esiste dal 2020, è un laboratorio che ho fatto per molti anni, anche prima de Il Violino Colorato. Nel 2020 lo abbiamo portato alla Biennale ed è stato un grande successo, e ora siamo praticamente un progetto fisso de Il Carnevale dei Ragazzi, ogni anno lo arricchiamo sempre di più proponendo nuove attività all’avanguardia della nuova era musicale per bambini.

Come si svolge un laboratorio orchestrale di un’ora rivolto a bambini che non hanno mai suonato prima?

Il Laboratorio si sviluppa attraverso la sperimentazione del processo naturale che i bambini compiono per comprendere la 

musica,  lo portiamo al massimo delle sue potenzialità. 

Come hanno reagito i tuoi piccoli allievi  trovandosi in una cornice importante come quella della Biennale di Venezia? 

I bambini e i ragazzi de Il Violino Colorato erano felicissimi ed emozionati mentre li illuminavamo con un po’ di storia della Biennale di Venezia. So che hanno portato con sé un ricordo indimenticabile di questa esperienza. 

Perché hai voluto coinvolgere insieme ai tuoi allievi anche bambini provenienti da altre realtà musicali romane, tra i quali la piccola Caterina Nobilio, violinista dell’orchestra Papillon?

Da quando ho conosciuto  Valeria Bosso e il suo progetto “Orchestra Papillon”, mi sono illuminata: lavorano con la stessa passione con cui lavoriamo noi nel mio paese e in uno spirito di crescita armoniosa. La prima volta che ho parlato con Valeria le ho detto che era meravigliosa e che la piccola Caterina è bravissima, e da allora c’è un legame che ci unisce, perché credo fermamente che più i progetti come questi sono uniti, più possiamo essere forti e più possiamo crescere. E per questa importante occasione non ho esitato a invitarli proprio per lo spirito musicale che ci unisce, e sarà sempre così.

Quali sono le impressioni più forti che hai riportato dopo questa esperienza musicale nella città di Venezia, proprio nel cuore del famoso Carnevale?

Le mie impressioni più forti sono quelle di vedere i bambini de Il Violino Colorato immergersi nella cornice di Venezia, come se fosse un quadro e loro ne facessero parte, e ancora di più nel periodo del carnevale dove ti sembra di respirare un film. Vederli passeggiare per il Teatro La Fenice, sentire la sua storia, l’odore dei passi di grandi musicisti come Vivaldi per le sue strade, e nelle sale della Biennale dove c’era Stravinsky : è meraviglioso immaginare quel mondo e regalarlo ai bambini. Non vedo l’ora di portare altri bambini a vivere questa magica e arricchente esperienza musicale.

Che altro dire, dopo aver ascoltato le parole appassionate di Karen? 

Osservando le espressioni dei musicisti, dei bambini mascherati e dei loro genitori a fine concerto, non posso che confermare la sensazione di grande coinvolgimento e allegria. Un pizzico di America Latina a Venezia!

Valeria Bosso 

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