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Le interviste e le recensioni

Intervista Maria Rita Azzaro

a Cura di Martina Paolantoni

In occasione della collettiva “Giovani Talenti” seconda edizione organizzata dalla UCAI Sezione di Roma alla Galleria Della Pigna di Roma dall’11 al 21 Gennaio 2023 abbiamo incontrato i protagonisti della rassegna per svelare i loro segreti e le emozioni che hanno dati vita alle loro opere.

Maria Rita Azzaro Partecipa con l’opera Madre e Natura 2.0

Breve profilo dell’artista Maria Rita Azzaro

Maria Rita Azzaro, trentanove anni, artista poliedrica è una scrittrice di romanzi brevi e monologhi teatrali, pittrice astratta e figurativa, sebbene nella vita si occupi di tutt’altro e sia laureata in giurisprudenza. Appassionata di storia dell’arte fin da bambina, inizia il suo percorso come autodidatta, dapprima riproducendo l’arte figurativa del Rinascimento, per poi nel 2017 frequentare la scuola di disegno e di pittura figurativa presso l’atelier del maestro Adriano Fida, dove acquisisce la tecnica del disegno e del chiaro scuro.  Prosegue i suoi studi nel corso sperimentale di pittura materica tenuto dalla pittrice Aleksandra Kasperek, con l’obiettivo di avere più strumenti e più tecniche a disposizione per una produzione di opere che diano sfogo alla sua costante emergenza di dare forma alla sua creatività. Le opere e le installazioni create durante la frequentazione del corso sono oggi oggetto della collezione materica “Art for Mother EArth”, realizzate su una texture di gesso, stoffa, carta, materiali riciclati, in acrilico su tela, della quale “Madre e Natura 2.0” è presente alla collettiva della galleria La Pigna (2023). Dal 2020, segue diversi workshop, tra cui, quello tenuto dall’artista statunitense Ginger Thomas è rilevante ai fini della tecnica della pittura materica. Lavora principalmente su commissione, tuttavia alcune opere della collezione “Art for Mother Earth” sono esposte presso l’istituto bancario Deutsche bank.

Da dove nasce la sua pittura, come nascono i suoi quadri?

La creatività nasce da quello che mi circonda, un monumento storico, un animale, un viso di donna, un evento di cronaca, tutto può essere oggetto di una nuova opera, del quale ridefinisco i contorni e ne decontestualizzo l’ambien-te in cui solitamente si trova.

Quali messaggi è possibile leggervi?

Dipende dal soggetto della collezione, per esempio “Art for Mother EArth”, di cui fa parte “Madre e Natura 2.0” è dedicata al tema della salvaguardia delle specie animali e vegetali. La rivisitazione in modalità astratta dell’habitat naturale degli animali rappresentati, dovrebbe indurre lo spettatore ad interrogarsi sulle conseguenze e la sofferenza che le azioni dell’uomo infliggono alla natura in tutte le sue forme, la cui sopravvivenza è messa a dura prova dai cambiamenti climatici indotti dall’inquinamento dell’uomo stesso.

I suoi colori esprimono anche stati d’animo?

Di solito cerco di produrre l’opera pianificando soggetto e colori in modo da trasmettere al meglio il messaggio che è sotteso all’opera stessa. A volte capita però, che il quadro abbia colori freddi o spenti, oppure eccessivamente colorati (ne ho alcuni solo con colori fluorescen-ti!), segnale che sicuramente non sempre si riesce a rimanere imparziali.

C’è qualcuno che ha ispirato la sua pittura, un padre spirituale?

Nel 2015 Papa Francesco mi sorprese con la sua enciclica “Laudato Sì”, l’attenzione che ha posto alla “cura della nostra casa comune” e quindi del nostro pianeta, mi ha riportato indietro nel tempo,  a quando io e mio fratello da bambini avevamo imposto ai nostri genitori di fare la raccolta differenziata perché la nostra Terra era in pericolo. All’epoca, trent’anni fa, non si conosceva neanche il significato di “differenziata”. “Art for Mother EArth” (Arte per Madre Terra) è anche uno strumento di sensibilizzazione sul tema.

Cosa di un suo dipinto, mette meglio a fuoco la sua personalità artistica?

La tecnica. Utilizzando il materico per esempio, credo si evidenzi la necessità personale di arrivare all’interlocutore con un soggetto che letteralmente “esce” dalla tela, in modo da creare un dialogo imprescindibile tra l’opera e lo spettatore; con l’astrattismo invece viene fuori la mia personalità anticonformista in cui canoni di pittura e forme definite, non sono altro che limiti alla creatività che esplode.

Bancaria, scrittrice, sceneggiatrice, oltre alla passione per la pittura come riesce a conciliare ruoli tanto diversi?

Sono un’impiegata bancaria da oltre quindici anni. Il lavoro è necessità ma la mia anima è altrove. Per anni ho cercato di dimenticare questa mia essenza a favore di una carriera ben solida, finché qualcosa dentro non ha deciso di ribellarsi. E’ stata dura riprendere in mano matita e pennelli dopo oltre vent’anni, e tuttavia il lockdown, mi ha dato il tempo di accelerare il passo. Ora giro con un carnet de voyage in borsa e non esistono più gli straordinari in ufficio anche se il tempo a disposizione non è mai sufficiente.

Cosa si attende dopo questa mostra?

Sto partecipando a questa mostra in extremis, sul fotofinish, vuol dire che il destino mi sta dicendo qualcosa. Che per esempio è tempo di cambiare frequentazioni, avere un dialogo con altri artisti, con le gallerie, conoscere nuove persone con la mia stessa passione, preparare una nuova collezione da proporre, insomma, mi aspetto che mi dia la spinta per fare dell’arte la mia quotidianità.

Infine, i suoi riferimenti…

Website: www.mariaritaazzaro.com

Insta: @cosmopolit.art

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