a cura di Martina Paolantoni
In occasione della collettiva “Giovani Talenti” seconda edizione organizzata dalla UCAI Sezione di Roma alla Galleria Della Pigna di Roma dall’11 al 21 Gennaio 2023 abbiamo incontrato i protagonisti della rassegna per svelare i loro segreti e le emozioni che hanno dati vita alle loro opere.
Alessia Pagnoni partecipa con l’opera Notturno assorto

Un breve profilo della donna e dell’artista:
Alessia Pagnoni. Sono nata a Roma nel 1983. Figlia di madre artista salentina, sono cresciuta respirando l’odore agrodolce dell’Arte che si cela dietro le radici e le voluttà della terra del sud.
Da sempre ispirata dalla Natura e dalla creatività dell’Uomo, non ho mai smesso di coltivare le mie passioni e il mio estro, declinandolo anche in chiave più contemporanea nei miei studi sulla pubblicità.
Da dove nasce la Sua pittura, i suoi quadri?
Tramortita troppo sovente dalla frenesia del nostro tempo, dipingo per ritrovare quelle sensazioni antiche di pace e autenticità di cui si nutre l’anima per crescere e migliorarsi.
Così m’immergo in boschi notturni o foreste esotiche luminose. O in mari in tempesta. E mentre dipingo posso sentirne i suoni e gli odori.
Quali messaggi è possibile leggervi?
A volte calma e sollievo. Altre, solitudine e turbamento. Dipende dal quadro, ma anche dall’animo di chi fruisce della sua visione in quel momento. La Natura talvolta rassicura, talvolta inquieta.
I Suoi colori esprimono anche stati d’animo?
Certo. La scelta dei colori è senza dubbio parte imprescindibile delle sensazioni che intendo mostrare e trasmettere.
C’è qualcuno che ha ispirato la Sua pittura? Un padre spirituale?
Mia madre è la mia musa ispiratrice primaria. Poi, studiando Storia dell’Arte, è stata inevitabile una forte ammirazione verso gli impressionisti e il loro modo di gestire la luce, i suoi effetti sullo sguardo dello spettatore.
Riconosco, tuttavia, una certa influenza del simbolismo e delle più recenti tecniche di comunicazione pubblicitaria, essendo state oggetto dei miei studi accademici.
Cosa di un Suo dipinto mette meglio a fuoco la Sua personalità artistica?
L’atmosfera e il punto di osservazione che offro del dipinto. Mi spiego meglio: io cerco di far sentire lo spettatore all’interno dell’immagine, tento di fornirgli i miei occhi, ma poi è egli stesso che interpreta ciò che vede attraverso il suo vissuto, il suo intimo. Non è detto, quindi, che un mio quadro dia le stesse identiche sensazioni a ciascun fruitore. Questa “libertà” credo rappresenti al meglio la mia arte.
Lavoro ed altre attività oltre alla pittura, come riesce a conciliare tutto ciò?
Ho sempre lavorato fuori casa fino a sera tardi e, proprio questo appiattimento della mia personalità a causa degli obblighi socialmente imposti, mi ha portata a ricercare con forza e determinazione un tempo che fosse tutto mio. Un tempo di recupero e catarsi di me stessa.
La notte è il momento in cui libero quello che sono, attraverso la pittura.
Cosa si aspetta da questa mostra?
Mi attendo anche semplicemente di poter catturare l’attenzione di qualche spettatore che abbia magari bisogno di “distrarsi dalle distrazioni” del mondo contemporaneo così frenetico, per immergersi in se stesso.