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Recensione IL PIANETA CHE VORREI…

Recensione a cura di Gian Giacomo Bonaldi

Autrice libro: Assunta Esposito

Casa Editrice: Atile Edizioni

Il libro di Assunta Esposito è un concentrato di speranze e una call to action per il futuro del nostro ecosistema. Convinta che la rivoluzione green di cui parla debba partire dalle generazioni più giovani, crea un continuo dialogo tra il nostro pericoloso presente, che allo stato attuale promette un futuro catastrofico, e la speranza di un futuro sostenibile, che parta da una nuova consapevolezza collettiva. La prima protagonista del libro è la Stella del futuro, che viaggia con la sua macchina del tempo per verificare se la Madre Terra sarà salvata dal nostro impegno green. L’azione, però, non si svolge tanto nel tempo (il viaggio nel futuro per confermare l’effettiva salvezza della natura serve solo a dare speranza) quanto nello spazio, con gli altri protagonisti del libro: “quattro amici”, personificazioni di aria, acqua, sole e foresta, che viaggiano nell’universo finché non trovano il Pianeta delle Meraviglie, dove tutto è ecosostenibile e gli abitanti hanno una solida coscienza green. Tutti i racconti successivi si svolgono su questo pianeta, che rappresenta, quindi, non un ipotetico futuro ma il presente che già dovrebbe essere quello della Madre Terra.

Rivolgendosi a un pubblico che sta appena strutturando la propria coscienza ambientale e civile, l’autrice punta sulla chiarezza: espone brevemente – ma in modo efficace – le problematiche della Terra a causa dell’inquinamento e dell’azione antropica e presenta un’alternativa concreta, un mondo che ha le stesse caratteristiche del nostro pianeta ma è gestito in modo responsabile. Per farlo usa naturalmente un linguaggio semplice (traducendo tutti i racconti anche in inglese), presenta personaggi che danno vita agli elementi naturali – la Madre Terra, i “quattro amici”, la “quercia generosa” – e dà ai bambini che leggono un quadro preciso della situazione, chiamandoli poi, in tutta la seconda parte del libro, ad esprimersi nella comprensione del testo ma anche nello sviluppo di proprie idee sul tema ambientale.

Il tema trattato è molto complesso e delicato, il pubblico a cui il libro si rivolge è altrettanto delicato da gestire. L’autrice raccoglie la sfida affrontando l’argomento con il giusto tatto ma anche con chiarezza, nell’idea che “siamo tutti chiamati ad affrontare questa sfida globale, che si potrà attuare soltanto con l’azione umana”. Il tema ricorrente è il futuro e non può che riguardare, quindi, le generazioni che vivranno questo futuro, a loro volta consapevoli che l’impegno ecologico riguarderà anche il mondo dopo di loro. Non è una questione facile da trattare ma è fondamentale farlo: sensibilizzare tutti, fin dall’infanzia, è il primo necessario passo, esponendo con attenzione le responsabilità di ognuno ma anche la speranza che l’obiettivo possa essere raggiunto. L’autrice compie efficacemente questo primo passo, dando un po’ di speranza in più all’obiettivo finale, che è sì complicato da raggiungere ma sta solo a noi decidere di attuare o meno questo “umanesimo ecologico”.

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