Autrici: Roberta Leporati, Silvia Giannì
Recensione di Gloria Erriquez
Il tesoro di carta è la storia di un gruppo di adolescenti alla ricerca di un vecchio diario. Ambientata in Puglia, precisamente in Valle d’Itria, nel 2050 ma con lo sguardo rivolto verso il passato che è il nostro presente è destinata ai ragazzi, preferibilmente dai 9 ai 16 anni, ma anche agli adulti che operano nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione: indicazione non preclusiva, ma consigliata, per trarre maggior giovamento dai numerosi spunti di riflessione che si possono cogliere. Si parla, infatti, di bullismo, di ambiente, di storia locale, di conflitti generazionali, di resilienza, “dei vizi e delle virtù” dell’adolescenza, di scuola in presenza e a distanza, di educazione civica, delle potenzialità e dei rischi insiti nella tecnologia imperante, di pandemia…così come sottolinea nella prefazione, l’illustre penna dell’attuale ministro della Giustizia Marta Cartabia. Un racconto-avventura che si legge velocemente perché scritto in maniera semplice, simpatica, fresca, realistica e avvincente, con la giusta dose di suspence che sollecita nel lettore la voglia di raggiungere, con i protagonisti, il classico “oggetto del desiderio” ovvero, come si è anticipato, un tesoro davvero molto particolare che permetterà di vincere un concorso con un incredibile premio in palio. Un vecchio diario, insomma, alfa e omega di tutto. Dalla lettura di alcune pagine di diario , alcune inserite nel libro e che vale davvero la pena leggere, scritte in piena pandemia durante la primavera del 2020, dai ragazzi dell’Istituto comprensivo “Chiarelli” di Martina Franca è nata , infatti, nelle autrici l’idea di ricavarne un libro che, nel narrare le peripezie alla conquista del tesoro di carta, si rivela esso stesso, sorprendentemente, un tesoro di carta non fosse altro perché, in un verosimile 2050 avveniristico, futuristico e super- mega- iper tecnologico, risulta incoraggiante e positivamente spiazzante un “botta e risposta” tra due protagonisti del racconto: “Lorenzo rise forte:<Come no! Ci sono solo libri ingialliti che non raccontano più nulla. Meglio viaggiare ad alta velocità con questi aggeggi>aggiunse, indicando il suo smartphone…<Perché parli così?>Viola si fece largo tra Simone e Martina. <Io amo leggere>ruggì con coraggio. <Certo, abbiamo tanto altro ma io preferisco sfogliare un bel libro piuttosto che cercare informazioni veloci in rete. Un libro non perderà mai la sua voce: avrà sempre qualcosa da dirci>”, perché, come ricorda Frye “La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il libro”. Checché se ne dica.
Gloria Erriquez